quando la mancanza di una persona speciale ti blocca anche a livello professionale.
Succede che il cuore fa male così tanto, che sembra impossibile trovare la forza per fare qualsiasi cosa. Anche i progetti più importanti, le idee a cui tenevi tanto, sembrano svanire nel nulla.
E sai una cosa? È normale. Non devi sentirti sbagliato o meno capace. Il dolore si prende spazio anche dove non vorremmo, anche dentro il lavoro, la creatività, la voglia di fare.
Ma cosa fare allora? La risposta non è combattere quella mancanza. Anzi, è proprio il contrario.
La vita non è un elenco di cose da fare, specialmente in questi momenti. L'obiettivo non è "fare tutto", ma fare ciò che è necessario per prenderti cura di te. Se riesci solo ad alzarti dal letto, farti una doccia e bere un caffè, quello è già un successo. Sii gentile con te stesso e ridefinisci la tua idea di produttività: in questi momenti, essere produttivi significa semplicemente prendersi cura di sé.
Piccoli passi e routine minime
Quando il mondo intorno a te sembra crollare, la cosa migliore che puoi fare è creare un po' di ordine nella tua giornata. Non stiamo parlando di una routine da CEO, ma di una routine minima. Potrebbe essere:
Mattina: Alzati, bevi un bicchiere d'acqua, fai due respiri profondi. Se riesci, fai una breve passeggiata di 5-10 minuti.
Pomeriggio: Concediti un momento di pausa. Non sentirti in colpa per non stare "facendo nulla".
Sera: Prima di dormire, scrivi due pensieri su un quaderno. Non devi scrivere un romanzo, bastano due righe.
Questi piccoli rituali ti danno un senso di controllo e stabilità, senza farti sentire sopraffatto.
Riconosci quello che provi.
- Non negare la tristezza, non ignorare la fatica. Datti il permesso di sentire quel vuoto.
- E poi, con pazienza, inizia a prenderti cura di te.
- Non serve fare miracoli o risultati straordinari subito. Basta tornare, anche solo per pochi minuti al giorno, a quello che ti piace fare, a quel piccolo gesto che ti fa sentire vivo.
Molto spesso, quando stiamo male, tendiamo a isolarci. Ma non c'è niente di male nel chiedere una mano. Che sia un amico che ti porta la spesa, un familiare che ti ascolta al telefono o un professionista che ti aiuta ad affrontare il dolore, chiedere aiuto è un atto di forza, non di debolezza. Non devi fare tutto da solo.
In conclusione
Ricorda che la vita è fatta di alti e bassi. Quando sei in un momento di "basso", non pretendere da te stesso di funzionare come se fossi in un "alto". Va bene non essere al 100%. Va bene essere vulnerabili. La vera produttività, in questi momenti, è darsi il permesso di essere umani.

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